Con l’arrivo del freddo non tutti i pescatori si fanno prendere dalla pigrizia del calduccio del letto.
Alcuni, gli impavidi, “i più malati” sono sempre alla ricerca
dell’emozione di vedere il galleggiante scomparire sotto il “pelo”
dell’acqua.
In questo periodo freddo uno dei pesci che continua imperterrito la sua
attività è il cavedano ed è proprio a lui che cercheremo di proporre la
nostra esca, il classico bigattino, pescando a tecnica roubasienne.
In questo periodo il cavedano lo andremo a cercare nelle buche più profonde del fiume dove tutto il pesce si ritira a svernare.
In questo periodo non servono grandi quantità di esche e pasture perché
il pesce ha un metabolismo molto ridotto e basta poco allo stesso per
saziare le sue esigenze alimentari.
Sopratutto dovremo fare attenzione al richiamo.
Vista la inappetenza stagionale del pesce risulta necessario utilizzare
tutte le malizie in nostro possesso per cercare di richiamare il pesce.
Per esempio la pasturazione del bigattino, nei posti in cui la corrente
lenta ce lo permette, risulterà molto più adescante se utilizziamo la
fionda piuttosto che la pallina di bigattini incollati.
Infatti il lento scendere dei bigattini verso il fondale del fiume ha un
potere molto più attirante perché stimola nel cavedano quella vena
aggressiva tipica di questo pesce cacciatore.
L’utilizzo della pastura farinosa in questo periodo dell’anno diventa molto meno efficace.
Infatti le necessità proteiche che il periodo freddo impone fa si che la
dieta del cavedano in inverno sia alla ricerca di “carne”: bigattini,
interiora di pollo e rognoni di pollo dove ancora ammesse.
Non dimenticatevi mai di prendere dietro sempre un po’ di caster affondanti e un po’ di canapa.
I cavedani ne sono ghiotti perché molto caloriche un po’ come la frutta secca per gli umani.
Fatte queste premesse arriviamo alle lenze.
Le lenze devono essere sempre molto aperte e morbide.
Per il cavedano sono a mio avviso delle costanti anche in altri periodi dell’anno.
Quindi pallini sempre proporzionati alla spinta dell’acqua ma che devono
sempre essere all’insegna del “più piccolo possibile” e soprattutto
tanti pallini. Utilizzate sempre almeno 15 pallini per ogni lenza da cavedani che andrete a fare. Se sono di più ancora meglio. Il pallino
piccolo rende sempre la lenza molto più morbida e fa si che il pesce
avverta sempre il peso della lenza stessa. Questo vi permetterà di avere affondate sempre più lente che vi permetteranno di sbagliare il meno
possibile le mangiate.
La piombatura per la lenza da cavedani va sempre distribuita in circa un
metro di lunghezza quando il fondale raggiunge almeno i 2/3 metri di
profondità.
Chiaramente i fondali più bassi imporranno lenze più chiuse.
In inverno e sopratutto in presenza di acque chiare gli ami piccoli sono determinanti.
Ami senza ardiglione dal 21 al 27 saranno quelli che utilizzeremo legati
con finale al fluorocarbon di misura dal 0,10 fino al 0,7.
Il finale sarà di lunghezza dai 30 ai 40 cm. Il primo pallino della
piombatura a scalare fatelo partire sempre dall’asola di giunzione del
terminale.
I galleggianti saranno i soliti galleggianti da corrente: pera
rovesciata, antenna cava se possibile e deriva in ferro. Misure a
seconda della corrente. Ma sempre più leggere che si può.
La pasturazione andrà fatta con piccole ma continue quantità di
bigattini e il pesce lo troveremo normalmente sempre sul fondo: è
difficile in questo periodo trovare il pesce a galla.
L’esca dovrà sempre rasentare il fondo. Per fare questo misurando con la
sonda il fondale prendete l’acqua in maniera tale da appoggiare solo
alcuni cm. Nel corso della pescata provate anche ad alzarvi qualche cm
dal fondo avrete delle belle sorprese.
In caso di acqua molto trasparente ricordatevi di utilizzare una
bandiera (filo di distanza tra la cima della canna ed il galleggiante)
un po’ più lunga del solito: il pesce non è mai tranquillo a mangiare
sotto il riflesso della vs. canna roubasienne.
L’elastico da utilizzare deve essere sempre rapportato al finale che
utilizzate e alla taglia del pesce che avete in progetto di pescare:
direi che un elastico morbido dello 0,9 riesce sempre a fare la sua
figura.